Mélenchon: la magia dell’impresa, un mito da decostruire
Jean-Luc Mélenchon - 25 gennaio 2025
Jean-Luc Mélenchon è intervenuto alla seconda edizione delle Giornate economiche dell’Istituto La Boétie il 25 gennaio 2025.
Video pubblicato sul canale YouTube di Jean-Luc Mélenchon il 25 gennaio 2025. In francese, durata 25 minuti circa.
Presentazione del video tradotta in italiano
L’intervento di Jean-Luc Mélenchon è una riflessione approfondita sul ruolo e sulla natura dell’impresa nella società, nonché una critica del capitalismo contemporaneo e dei suoi effetti sui rapporti sociali, sull’economia e sull’ambiente.
Inizia sottolineando l’importanza di comprendere l’impresa, un oggetto quasi “magico” nella società, per governare e organizzare meglio la produzione. Denuncia l’idealizzazione dell’azienda, in particolare a partire dagli anni Novanta, quando è stata eretta a modello universale (gestire una scuola come un’azienda, ecc.). Questa visione ha oscurato le realtà sociali ed economiche, in particolare la mercificazione dei servizi pubblici e la trasformazione degli utenti in clienti.
Jean-Luc Mélenchon insiste sul fatto che l’impresa è solo uno strumento tra gli altri della condizione umana. Essa solleva tante questioni quante ne risolve, in particolare in termini di rapporti sociali, di proprietà del surplus sociale (la ricchezza creata oltre i bisogni immediati) e di distruzione dell’ecosistema.
Critica severamente il capitalismo attuale, che si nutre delle crisi che provoca, come i disastri ecologici, ed è incapace di autoregolarsi. Condanna anche la teoria dei “benefici a cascata”, secondo la quale la ricchezza di alcuni avvantaggia automaticamente gli altri. Egli sottolinea che il surplus di prodotto sociale solleva la questione della sua proprietà e ripartizione, un problema centrale nell’analisi marxista.
Richiede di ripensare la produzione in base ai reali bisogni della società, anziché concentrarsi sulla massimizzazione del profitto. Critica l’idea di una reindustrializzazione senza un obiettivo chiaro e sostiene una rilocalizzazione delle attività economiche, in linea con le esigenze locali e globali.
Denuncia il cronico sottoinvestimento del capitale, che privilegia i profitti a breve termine piuttosto che gli investimenti in infrastrutture e le condizioni di lavoro. Critica anche la finanziarizzazione dell’economia, in cui la velocità di circolazione del capitale, a volte di pochi secondi, ha la precedenza sulla produzione reale.
Jean-Luc Mélenchon sostiene l’idea che il conflitto sia insito nella realtà economica e sociale. Negare questa conflittualità è negare la realtà stessa. Egli sostiene un compromesso sociale, ma senza concessioni sui principi fondamentali di giustizia e uguaglianza.
Insiste sull’importanza di migliorare le condizioni di lavoro, ricordando che i periodi di maggiore produttività hanno coinciso con la concessione di maggiori diritti ai dipendenti. Critica la moralizzazione del discorso sulla povertà e sulla malattia, che colpevolizza i lavoratori anziché affrontare le cause strutturali delle loro difficoltà.
In conclusione, Jean-Luc Mélenchon sostiene un’economia mista, in cui una parte della produzione e del consumo sfugge alla logica del mercato. Riconosce la necessità di un compromesso con il capitalismo, ma sottolinea che tale compromesso deve basarsi su un rapporto di forza favorevole ai lavoratori e alla società nel suo complesso.
25 Gennaio 2025